
Cina: l’intelligenza artificiale fa risorgere i morti Egidiangela Sechi, Enzo Asuni
Un’azienda cinese sfrutta l’Intelligenza artificiale per far rivedere una persona defunta ai propri cari. La resurrezione ha sempre affascinato l’uomo. Uno dei desideri più interni all’essere umano è quello di rivedere uno dei propri cari che non ci sono più, rivedere un familiare o l’amore della propria vita dopo la morte. Almeno per un momento sarà possibile rivederli. Se ci si accontenta di parlare e chiacchierare con una sorta di replica del defunto la tecnologia sta aprendo le sue porte verso questo mondo.
L’idea di utilizzare l’AI per ricongiungersi ai propri parenti defunti sta prendendo piede. Un ragazzo, un giovane di 29 anni concittadino di Jack Ma, il più noto volto dell’innovazione cinese è uno di quelli che l’ha avuta. Si chiama Yu Jialin. Il tutto è partito da un saggio che parlava di tecnologia di sincronizzazione labiale per mezzo di un programma informatico che abbina il movimento delle labbra alle registrazioni del parlato. Il desiderio del ragazzo di rivedere suo nonno a 10 anni dalla sua scomparsa ha fatto il resto. Yu ha dato vita a griefbot, è riuscito a creare programmi di chat che incarnano personalità e ricordi dei defunti.
Una delle aziende più famose nel settore si chiama Super brain fondata da Zhang Zewei. L’azienda è stata fondata in seguito alla richiesta di un padre che voleva sfruttare l’AI per connettersi con suo figlio morto a causa di un incidente stradale. L’azienda in questione fornisce una moltitudine di servizi che spaziano da clip audio a video passando per chatbot interattivi: fornisce dei veri e propri avatar digitali che sono delle vere e proprie ricreazioni del tutto realistiche.
Sono oltre 400 gli ordini ricevuti da Super Brain. A livello di prezzi pensiamo che un chatbot di questo tipo può raggiungere i 14.000 dollari circa ma i costi potrebbero diminuire con l’aumentare della diffusione della tecnologia di settore e della domanda.
Una startup nota come Silincon Intelligence sarebbe in grado di generare un avatar digitale partendo da un breve video di circa un minuto. Gli utenti che richiedono il servizio possono interagire con i defunti nella piattaforma dell’azienda.
E’ vero che si ricerca il conforto ma sono una pluralità i dubbi e i timori in quanto alcuni specialisti ritengono che un eccessivo affidamento agli avatar potrebbe intercedere negativamente sull’elaborazione del lutto.
Se a noi la questione potrebbe far storcere il naso, quest’innovazione potrebbe diffondersi enormemente in Cina in quanto i defunti sono parte integrante della cultura cinese, della vita delle famiglie cinesi. Pensiamo anche alla vicinanza con gli antenati, il contatto con loro è quotidiano. Infatti in tantissime case si continua a riservare una stanza a loro. Emblema del contatto anche il piccolo draghetto “Mushu” nel film di Mulan.
A cura di Enzo Asuni, social media manager del gruppo L’Unione Sarda nel corso della rubrica “Social Trend”.