
Dal femminicidio di Rossella Nappini a Roma al viaggio di Papa Francesco in Mongolia Massimiliano Rais e Marco Tarquinio
Focus sul femminicidio di Rossella Nappini a Roma con l’editorialista dell’Avvenire Marco Tarquinio. E’ stato fermato un quarantacinquenne: “Da anni il livello dei femminicidi continua a essere costante nonostante le leggi incrudite, la maggiore attenzione sociale”. Ciò che impressiona di più è il debito culturale di fondo che dobbiamo trovare il mondo di sanare. I cronisti hanno designato anche la rabbia del quartiere: “Basta femminicidi, dobbiamo rieducare!”. Si configura come un imperativo morale e un modo di essere. Secondo l’editorialista dell’Avvenire se il detto africano dice che “per educare un bambino ci vuole un villaggio” lui crede che ci voglia la comunità consapevole di ciò che vale davvero e che sappia trasmetterlo ai più piccoli. La consapevolezza fa tanto. Ci troviamo di fronte anche a episodi gravissimi come quello di Caivano e Palermo. E’ un male diffuso e pervasivo e accanto a questo c’è anche un crescere della consapevolezza troppo lento.
L’apertura dell’Avvenire di oggi è dedicata al viaggio del Papa in Mongolia, Paese incastonato tra Cina e Russia, il cuore di quell’Oriente che qualcuno concepisce come il grande nemico degli anni che verranno. Bisogna scongiurare quel destino che non è ancora scritto: quello di una guerra globale. Papa Francesco cerca di tenere relazioni vive con tutti i Paesi, con la Cina e con la Russia. Si è accusato Bergoglio di un imperialismo filoputinista ma il discorso fatto ai giovani cattolici russi era un discorso orientato a indicare la via dell’artigianato di pace e a sottolineare anche la grandezza della cultura russa. Le questioni politiche non devono cancellare una cultura.
Intervista a cura di Massimiliano Rais