
Desaparecidos, vittime di sparizioni: Giornata Mondiale voluta dalle Nazioni Unite Stefano Birocchi e Carlo Figari
Oggi 30 agosto è la Giornata internazionale delle vittime di sparizioni forzate istituita dalle Nazioni Unite nel 2010 per ricordare il crescente numero di vittime legate a questo crimine contro l’umanità. Ne abbiamo parlato con Carlo Figari, giornalista e scrittore che per anni si è occupato di questa tematica, anche attraverso i suoi libri.
La parola “desaparecidos”, oggi entrata impropriamente nel linguaggio comune rappresenta un metodo terrificante ideato dai militari argentini della Giunta militare guidata dal generale Vileda che nel 1976 fecero un golpe che durò otto anni.
L’orrore riguarda 30 mila desparecidos. Alla vigilia del golpe del ’76, venne creato un nuovo sistema per eliminare gli oppositori, che venivano sequestrati nel cuore della notte e portati nelle carceri clandestine, per poi essere uccisi in modo atroce.
Tra le vittime note ci sono anche sette emigrati sardi, che provenivano dall’ondata di emigrazione dalla Sardegna risalente alla seconda metà degli anni ’50 ed erano originari di Tresnuraghes. I numeri sono terrificanti, in particolare nel Sud America. In Messico ad esempio negli ultimi dieci anni sono scomparse 100.000 persone.
La Desaparicion è una pratica purtroppo ancora diffusa nel mondo, è stata utilizzata ad esempio in Iraq, in Iran, in Cambogia e in Cina, fino ad arrivare al conflitto in Ucraina, dove, secondo le fonti più recenti nei territori occupati dai russi, sono spariti 19.500 ucraini, tra cui centinaia di bambini.
Intervista a cura di Stefano Birocchi