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Interviste

Jacopo Cullin: la vita dell’attore sardo

today26 Ottobre 2023 29

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L’intervista all’attore sardo Jacopo Cullin: dal sogno da bambino al film “L’Arbitro”

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    Jacopo Cullin: la vita dell’attore sardo Celestino Tabasso, Jacopo Cullin

 

Jacopo Cullin: “Da piccolo volevo fare l’archeologo”

Jacopo Cullin lo conosciamo, è un attore sardo, ora a Bari sul set di “Le Indagini di Lolita Lobosco “, ed è stato intervistato da Celestino Tabasso, giornalista de L’Unione Sarda, ai microfoni di Radiolina. L’attore si racconta partendo da quello che era il suo sogno da bambino, ossia quello di fare l’archeologo. La giustificazione che si è data è che gli piaceva scavare, una passione che non ha mai perso, ma ora non scava la terra come quando era un bambino: “Adoro scavare nell’animo umano” – dice Cullin.

Jacopo Cullin, attore

Dal successo de “L’arbitro” a quando giocava a pallone da bambino

Quando voleva fare l’attore era alle scuola elementari. Alle superiori ha iniziato a fare delle scuole di recitazione e si è appassionato al mestiere. Attorno a lui le persone gli dicevano che era bravo: “E’ sempre bello sentire qualcuno che ti dice che sai fare qualcosa” – dice Cullin. La sua carriera ha avuto sicuramente uno slancio importante dopo il film “L’arbitro” e nella chiacchierata scopriamo che in realtà non era molto bravo a giocare a calcio, o meglio, secondo quanto riferisce Enrico Fresu, di unionesarda.it, con cui giocava, era abbastanza lento. Il suo allenatore lo chiamava “Fulmine”. In qualche modo interpretare il campione argentino nel film è stato una sorta di riscatto. 

L’umiltà di Cullin

Pur essendo una persona di successo, con una brillante carriera, la sua è un’ottima reputazione. Viene visto come una persona molto tranquilla che non ha mai cambiato atteggiamento nei confronti del prossimo. Probabilmente il mutamento avviene al contrario ed è lo stesso Jacopo Cullin che ha notato un cambiamento degli altri nei suoi confronti probabilmente dovuto al forte pregiudizio per cui si pensa che chi decide di intraprendere la carriera dell’attore, per forza, debba essere un montato o debba montarsi la testa.

Intervista a cura di Celestino Tabasso.


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