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Interviste

La storia di Andreas Fridolin Bentzon: l’antropologo danese amante delle launeddas

today31 Agosto 2023 3

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    La storia di Andreas Fridolin Bentzon: l’antropologo danese amante delle launeddas Stefano Birocchi, Dante Olianas e Reda Mahmoud

 

Un viaggio dalla Sardegna alla Danimarca, una storia poco conosciuta che riguarda le launeddas. Ne abbiamo parlato con Dante Olianas, presidente dell’associazione “Iscandula” e con il film maker Reda Mahmoud.
Il protagonista della storia è Andreas Fridolin Weis Bentzon, entomusicologo e antropologo danese. All’età di 16 anni, nel 1952 raggiunse la Sardegna e inizia a girare a piedi, mangiando pane e pomodoro e dormendo in campagna o dentro i cimiteri, perché sapeva che i sardi avevano paura di entrarci di notte.
Bentzon scopre il mondo delle launeddas, inizia a studiarle e completerà un lavoro di due volumi sull’antico strumento sardo. Purtroppo non è riuscito a completare il suo lavoro a causa di una malattia che lo ha portato via a soli 35 anni.

Stefano Birocchi, Dante Olianas e Reda Mahmoud negli studi di Radiolina

La storia di Bentzon è rimasta poco nota fino agli anni ’80, fino a quando Dante Olianas ha notato uno dei libri di Bentzon e si sorprese del fatto che non fosse ancora stato tradotto in italiano. Il presidente dell’associazione Iscandula è stato a Copenaghen dove è entrato in contatto con il materiale incredibile raccolto da Bentzon, dalle registrazioni audio ai video. Il materiale raccolto è stato utilizzato per la realizzazione di diversi documentari.
Non solo launeddas: nel 1965 Andrea Fridolin Weis Bentzon inizia un lavoro antropologico nel paese di Nule e ci lavorerà fino alla fine dei suoi giorni, lasciando in eredità 1500 pagine di appunti scritti insieme alla moglie.

Il 23 agosto è stato prestato a Copenaghen l’ultimo documentario realizzato, “The Melodies Hunter”, il cacciatore di melodie, prodotto dall’associazione culturale Iscandula. Il lavoro di montaggio è stato realizzato dal film maker egiziano Reda Mahmoud, trasferitosi in Sardegna cinque anni fa. La prima del documentario è stata accolta in maniera molto calorosa in Danimarca.
A Copenaghen è stata inaugurata una mostra, sempre organizzata da Iscandula con diversi scatti di Bentzon e la cinepresa originale utilizzata dall’antropologo. Il rapporto con le istituzioni danesi è importante, perché conservano il tesoro prezioso di Bentzon e viene ceduto a Iscandula per la promozione nel mondo.

Molto importante il lavoro dell’istituto italiano di cultura di Copenaghen, con il quale verrà organizzata una nuova iniziativa il prossimo anno, per proseguire il gemellaggio tra Danimarca e Sardegna. Intervista a cura di Stefano Birocchi.

 


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