L’Aido festeggia 50 anni alla Maratona di Assisi

Fabio Orrù: atleta guida del maratoneta non vedente Stefano Petranca alla “San Francesco Marathon”

 

Focus sulla donazione degli organi. Ne abbiamo parlato con Roberto Simbula, presidente regionale dell’Aido, l’Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule e con gli atleti Fabio Orrù e Stefano Petranca. L’Aido compie 50 anni e per l’occasione sono state organizzate diverse iniziative, tra le quali la partecipazione alla “San Francesco Marathon” di Assisi, in programma il 5 novembre e alla quale parteciperà anche Fabio Orrù di Muravera, che farà da atleta guida a Stefano Petranca, maratoneta non vedente pugliese.

L’Aido promuove lo sport perché è uno stile di vita corretto e idoneo a prevenire patologie che possono portare al trapianto. Come ha spiegato il presidente Simbula, stiamo attraversando un momento buono sul fronte delle donazioni. La Sardegna è molto virtuosa e a livello nazionale l’Isola si piazza al terzo posto. Per aderire, è sufficiente dare il proprio consenso al momento del rinnovo della carta d’identità oppure presso l’Asl e in tutte le sedi Aido. L’adesione confluisce nel database del sistema informativo trapianti.

L’atleta guida è legato all’atleta non vedente attraverso una piccola corda. Fabio ha conosciuto Stefano durante la maratona di Roma e hanno deciso di sposare il progetto Aido per la nobile causa della donazione degli organi. La maratona di Assisi sarà l’occasione per aprire una raccolta fondi. Gli sportivi rispondono da sempre con entusiasmo all’appello dell’Aido. L’Associazione sarà presente ad Assisi per supportare Fabio Orrù e Stefano Petranca.

42 km in simbiosi: questo è l’obiettivo di Fabio e Stefano alla “San Francesco Marathon”. I due atleti non correranno per la perfomance, ma esclusivamente per sensibilizzare sulla donazione degli organi. Negli ultimi mesi gli allenamenti sono stati costanti, ma a distanza. Stefano Petranca ha iniziato a praticare l’attività sportiva da ipovedente e riusciva ad allenarsi in completa autonomia. Al peggioramento della malattia si è riscattato grazie all’aiuto delle guide.

Intervista a cura di Maria Francesca Chiappe.

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