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Scoperta degli Asteroidi: La Missione di Hubble Asteroid Hunter

today26 Aprile 2024 50 1

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Asteroidi: i risultati delle immagine analizzate

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    Scoperta degli Asteroidi: La Missione di Hubble Asteroid Hunter Giuseppe Valdes, Manuel Floris

La storia degli asteroidi ha inizio con un evento casuale e straordinario: la scoperta di Cerere da parte di Giuseppe Piazzi il 1 gennaio 1801, dal Reale Osservatorio Astronomico di Palermo. Da allora, gli asteroidi sono stati individuati principalmente attraverso il loro moto proprio. Sebbene al telescopio appaiano come punti luminosi simili alle stelle di fondo, è il loro movimento orbitale attorno al Sole che li distingue come oggetti planetari. Il punto con Manuel Floris, astrofisico e direttore scientifico del Planetario de L’Unione Sarda.

Hubble Space Telescope (fonte: Nasa)

Hubble Asteroid Hunter

Nel 2019, un gruppo di scienziati ha avviato un progetto innovativo chiamato Hubble Asteroid Hunter. Questa iniziativa di citizen science si basa sull’analisi dei dati d’archivio del telescopio spaziale Hubble (HST). Le osservazioni archiviate dell’HST, effettuate casualmente e coprendo lunghi periodi di tempo, offrono un ricco serbatoio di informazioni sugli asteroidi, senza costi aggiuntivi in termini di tempo-telescopio.

Con il supporto del European Science and Technology Centre (ESTEC), dello European Space Astronomy Centre’s Science Data Center (ESDC), e in collaborazione con Zooniverse e Google, il progetto ha coinvolto ben 11.482 volontari. Questi hanno fornito quasi due milioni di identificazioni, fondamentali per addestrare algoritmi di machine learning nell’identificazione automatica degli asteroidi, sia nei dati attuali che futuri.

Distanza e forma delle loro orbite

Il telescopio spaziale Hubble, lanciato nel 1990 dallo Space Shuttle Discovery, con un diametro di 2,4 metri, orbita intorno alla Terra ad una velocità sorprendente, completando un giro ogni 95 minuti. Durante la sua missione, Hubble cattura immagini di nebulose, ammassi stellari e galassie, e occasionalmente anche asteroidi. Le lunghe esposizioni richieste per le immagini, combinati con il movimento degli asteroidi, creano tracce curvilinee sulle foto. Sfruttando l’effetto di parallasse dovuto al movimento orbitale di Hubble, gli scienziati possono determinare la distanza degli asteroidi e la forma delle loro orbite. Questo metodo è stato testato su asteroidi con distanze conosciute, dimostrando una coerenza con i dati forniti dal servizio JPL Horizons.

1.701 tracce di asteroidi

Quelli individuati da Hubble sono prevalentemente situati nella fascia principale. Si trovano tra le orbite di Marte e Giove, che conta circa 1,5 milioni di asteroidi noti. Misurando la luminosità sulle immagini e conoscendo la distanza, gli scienziati possono anche stimare le loro dimensioni. Il progetto Hubble Asteroid Hunter ha già ottenuto risultati significativi. Su 37.000 immagini esaminate, sono state identificate 1.701 tracce di asteroidi, di cui oltre 1.000 completamente nuove, non presenti nei database precedenti. Questi nuovi ritrovamenti, inclusi 454 asteroidi di dimensioni inferiori al chilometro, confermano le teorie sull’evoluzione del Sistema Solare e la formazione delle famiglie di asteroidi attraverso collisioni.

Il progetto continuerà ora con l’analisi fotometrica delle tracce, al fine di studiarne le proprietà, inclusi i periodi di rotazione. Grazie all’impegno dei volontari e alla potenza dell’intelligenza artificiale, Hubble Asteroid Hunter continua a rivelare i loro segreti. In questo modo arricchisce la nostra comprensione dell’universo che ci circonda.

L’intervista a Manuel Floris, nella sua rubrica il Mondo oltre l’Universo, nel corso di Radio Smeralda.


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