
Specie aliene: strana medusa a pois avvistata nei mari sardi Fabio Manca e Enzo Asuni
Una strana medusa a pois è stata avvistata nei mari della Sardegna. L’avvistamento è avvenuto nel corso di alcune attività di monitoraggio del progetto denominato “Strategia Marina”. I tecnici del dipartimento di Sassari e Gallura dell’Arpa Sardegna, insieme alla capitaneria di Olbia, hanno osservato, nei mari dell’isola, numerosi esemplari di una medusa a pois che può raggiungere grandi dimensioni.
Il nome scientifico è Phyllorhiza punctata, più nota appunto come “medusa a pois” che è generalmente originaria del Pacifico. Si tratta dunque di una di quelle specie aliene entrata nelle lista di quegli animali che stanno arrivando sino al Mediterraneo. Il più noto è il famigerato granchio blu ma ci sono anche altre specie che stanno approfittando dell’aumento delle temperature del Mediterraneo e che così facendo stanno espandendo il loro habitat.
La medusa in questione è stata avvistata nel Golfo di Olbia e dato e considerato che praticamente non è urticante il problema risulta di tipo ambientale.
Si tratta di una medusa del Pacifico Occidentale che generalmente vive nelle acque dell’Australia e del Giappone. Il loro diametro può superare il metro. Il suo nome deriva da delle macchie bianche che decorano il suo ombrello.
Com’è arrivata nel Mediterraneo? Le ipotesi sono molteplici ma le più accreditate sono tendenzialmente due: dicono che potrebbero essere passate dal Mar Rosso oltrepassando poi il Canale di Suez, la cosiddetta migrazione lessepsiana. Oppure, come nel caso della celebrity granchio blu, potrebbero essere arrivate attraverso l’acqua di zavorra, per lo più delle navi cargo.
Una prima segnalazione era avvenuta nelle acque israeliane nel 1965, poi nel 2009 sempre in Sardegna ma ora gli esemplari avvistati sono molti di più.
Da una nota di Arpa Sardegna leggiamo: ““Negli ultimi anni questa specie viene segnalata sempre con maggiore frequenza, poiché nei nostri mari ha sicuramente trovato condizioni ideali al suo ambientamento”. In questa nota si parla di numerosi esemplari nel mare di Olbia. Il problema non ha a che fare con la salute umana ma si nutre di plancton, larve e uova di pesci. La sua presenza potrebbe mettere a rischio la conservazione degli ecosistemi locali.
Nel 2000 aveva causato diversi problemi in Messico, luogo in cui ci fu una vera e propria invasione. Si parla anche di danni economici dati ad esempio dal fatto che quando sono in massa si possono incastrare nelle reti da pesca, impedendone il funzionamento corretto.
A cura di Enzo Asuni, social media manager del Gruppo L’Unione Sarda