
Trasporti: la tariffa unica unica alternativa per abbassare i prezzi Simona De Francisci, Mauro Pili
Focus sulla continuità territoriale e futuro delle low cost. Ne abbiamo parlato con Mauro Pili, caporedattore de L’Unione Sarda. La Continuità territoriale deve consentire alla Sardegna di essere connessa con le stesse condizioni del resto dell’Italia. La continuità territoriale è delegata alla Regione Sardegna, che deve prevedere le frequenze e i costi dei biglietti, individuando gli elementi essenziali, il numero di voli disponibili da tutti e tre gli aeroporti sardi, verso Roma e Milano.
Due anni fa è stata cancellata la tariffa unica con la conseguenza dell’aumento del prezzo delle low cost. Il costo deve essere individuato attraverso una procedura puntuale e precisa da parte della Commissione Europea, che non prevede differenze tra residenti e non residenti. Il governo è intervenuto con un decreto che di fatto ha condizionato le compagnie low cost, salvaguardando ITA, che ha tenuto i prezzi alti sulla rotte pubbliche, tenendo alti i prezzi per i non residenti, creando una barriera per l’ingresso in Sardegna.
Il modello ideale per l’Isola non è quello delle Baleari o della Corsica. Il sistema adatto era quello della tariffa unica, applicato per nove mesi durante l’anno, dove vi era una tariffa unica per cittadini residenti e non residenti e dava alle compagnie aeree un ragionevole utile di impresa fissato dall’UE tra il 4 e il 6%. La responsabilità è della Regione che ha cancellato la tariffa unica.
Come si può regolamentare il mondo delle low cost? Quando il servizio pubblico porta al rialzo le tariffe e limita gli spazi di mobilità, le low cost si comportano di conseguenza. La tariffa unica deve essere imposta dalla Regione con un decreto. L’unica strada per abbassare il livello dei prezzi delle compagnie low cost per rimettere il mercato nelle condizioni di avere una garanzia di servizio pubblico, che deve essere garantito con la continuità territoriale.
Intervista a cura di Simona De Francisci