
Virus HIV: ragazzi fate più prevenzione Fabio Manca e Brunella Mocci
Brunella Mocci, presidente Lila, ai microfoni di Radiolina per parlare di un tema che spesso viene tralasciato ma che persiste: HIV, contagi e situazioni a rischio. Sono una moltitudine le campagne che riguardano la prevenzione dei contagi per il fatto che tra i più giovani si è abbassata un sacco la guardia. La guardia si è abbassata un po’ per tutte le fasce generazionali ma i più colpiti, negli ultimi anni, sono senza dubbio i giovanissimi. Non facendo prevenzione a livelli che tocchino tutta la popolazione si tende a scordare un problema ben presente nella società. La mission di Lila Cagliari è quella di non dimenticare che la prevenzione parte dalla scuola ma non un giorno all’anno. Occorre sensibilizzare tutto l’anno.
Quali sono gli atteggiamenti dei ragazzi quando se ne parla nelle scuole?
“La scuola è un mondo molto variegato, da approfondire tutti gli anni. Facciamo un’indagine anonima sulle classi che andiamo a incontrare attraverso un questionario che riguarda la vita affettiva e sessuale. Dopo aver avuto questi dati si modulano le principali criticità che i ragazzi fanno emergere. I ragazzi sono molto interessati e interattivi, ci sono modalità anche per inviare domande anonime. Abbiamo anche scelto di non dimenticare gli istituti professionali e tecnici. Le risposte delle volte sono spiazzanti anche per noi. Ci sono delle lacune che vanno riempite. Pensiamo che sia sempre molto produttivo perché dopo l’incontro in aula magna un ulteriore questionario anonimo ci fa capire dove ancora dobbiamo insistere”.
Quali sono le zone d’ombra?
“Le domande più frequenti sono collegate alle vie di trasmissione, alla paura del bacio e di altre modalità che magari non riguardano la trasmissione dell’Hiv. C’è un grande ritorno di malattie come gonorrea e sifilide”.
Nella campagna di sensibilizzazione si parte dalle basi, dall’utilizzo del preservativo soprattutto perché, al giorno, d’oggi, i ragazzi hanno il loro primo rapporto in un’età veramente più bassa rispetto alle generazioni del passato: stiamo parlando di un allineamento europeo per cui la loro prima volta si registra intorno ai 13-14 anni. “L’attività sessuale comincia molto presto soprattutto per le ragazze” – dice la presidente – “dobbiamo aiutarli a vivere una situazione con una consapevolezza in più”.
Intervista a cura di Fabio Manca