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Caffè Corretto

La lunga vigilia di Sant’Efisio è iniziata

today26 Aprile 2024 42

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Un sentimento, quello verso Sant’Efisio, radicato da secoli nel popolo sardo

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    La lunga vigilia di Sant’Efisio è iniziata Massimiliano Rais e Antonello Angioni

A Sant’Efisio si vivono momenti diversi: la grandiosa sfilata processionale del primo maggio, le tappe del pellegrinaggio da Giorgino sino a Nora, il ritorno a Cagliari in una processione intima e raccolta illuminata dalle fiaccole dei fedeli. Antonello Angioni, studioso e ricercatore delle tradizioni di Cagliari (scrittore di alcuni libri su Sant’Efisio), ai microfoni di Radiolina, ha parlato di alcuni avvenimenti che, nel corso del tempo, hanno rafforzato la devozione del popolo sardo nei confronti del Santo.

Antonello Angioni, avvocato e ricercatore

Una devozione radicata da secoli: alcuni episodi chiave della tradizione

La processione di Sant’Efisio rappresenta la manifestazione più sentita dai sardi, sia per il carattere spettacolare delle sequenze del corteo processionale sia per il ricordo della promessa formulata nel 1652 dalla Municipalità di Cagliari, affinché potesse liberare la città di Cagliari dalla terribile epidemia di peste che incombeva su gran parte della Sardegna. Si tratta di un vero e proprio pellegrinaggio per condurre il simulacro del Santo guerriero verso la spiaggia di Nora, luogo in cui, secondo la tradizione, il 15 gennaio del 303 all’età di 30 anni subì il martirio della decapitazione, ordinato dall’imperatore Diocleziano. Fin dagli anni ’30 del ‘900 all’evento religioso, si è unito il patrimonio etnografico dell’isola attraverso la partecipazione ed il coinvolgimento delle numerose associazioni culturali e folcloriche del territorio regionale.

Nella giornata di ieri si è svolta la consegna della bandiera del Gonfalone al nuovo terzo guardiano. Un rito molto importante che, a differenza degli anni scorsi, sta acquisendo sempre più interesse. Una devozione verso Sant’Efisio ancora molto radicata. Il tutto, secondo Angioni, andrebbe spiegato attraverso l’esistenza di un sentimento di riconoscenza delle popolazioni isolane. A tal proposito, sono degni di nota altri due episodi (con il già citato 1652). Nel 1793, le forze marittime francesi tentano lo sbarco a Quartu Sant’Elena, mettendo in pericolo la popolazione. Secondo la tradizione, Sant’Efisio avrebbe reso il mare in burrasca, scongiurando la conquista. Infine, nel 1943, con Cagliari sotto le bombe Alleate: anche in questo caso, i cagliaritani chiesero la protezione del Santo, affinché potesse aiutarli durante quei tragici mesi.

 

Intervista a cura di Massimiliano Rais
Caffè Corretto del 26-04-2024


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