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Scatti di nudo generati dall’Intelligenza artificiale

today25 Settembre 2023 9

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La scoperta di venti ragazze

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    Scatti di nudo generati dall’Intelligenza artificiale Celestino Tabasso ed Enzo Asuni

 

L’intelligenza artificiale fa passi da gigante ed è assolutamente fondamentale sensibilizzare le persone sulla correttezza del suo utilizzo. Un caso specifico, in Spagna, ha fatto il giro del web e ora la notizia è arrivata anche a noi: 20 ragazze hanno trovato in rete foto false in cui sono nude e le foto in questione sarebbero state generate dall’intelligenza artificiale.

Non è la prima volta che assistiamo a immagini generate dall’Intelligenza Artificiale, ricordiamo il Papa con il giubbotto di un noto brand o il gatto con la pelle di un rettile: immagini fatte davvero molto bene che possono tradire i meno attenti.
In questo caso però 20 ragazze, al ritorno dalle vacanze, si sono ritrovate sul telefono una serie di foto che le raffiguravano senza abiti. Gli scatti non sono stati ovviamente realizzati dalle ragazze, si tratta di deepfake, il termine che si usa per riferirsi alle immagini generate dall’IA.

Le foto sono state generate prendendo dei post che le vittime avevano pubblicato sui social. Le vittime, tutte tra gli 11 e i 17 anni, si sono trovate le foto in giro su diversi gruppi Whatsapp e Telegram.
Con il sostegno della famiglia si sono esposte e hanno deciso di denunciare l’accaduto e aprirsi raccontando la vicenda alle autorità ma ora la situazione è controversa: in molti si domandano se trattandosi di foto modificate, attraverso l’Ai, il caso possa considerarsi una condivisione non consensuale di materiale intimo o addirittura di pedopornografia in quanto una delle vittime avrebbe 11 anni.

Lo scherzetto di poco gusto in questione è stato compiuto da un gruppo di 10 ragazzini tra i 12 e i 14 anni accusati di aver realizzato i deepfake e averli diffusi in rete. Alcune delle vittime sono addirittura state ricattate con richieste di soldi affinché le foto non venissero pubblicate e ora ci si chiede se la diffusione dei contenuti non sia avvenuta anche su piattaforme come Onlyfans. Se per ora le vittime sono 20 non si esclude che possano aumentare.

A cura di Enzo Asuni, social media manager del Gruppo L’Unione Sarda


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